Una notte indimenticabile
Non sono una stronza, ci tengo a precisarlo. E credo anche di essere una persona molto corretta. Rispetto i patti, mantengo la parola data. A meno che io non venga tradita, raggirata o presa per i fondelli: allora divento terribile e sono capace di tutto. Questa premessa è necessaria per capire perchè ho agito nel modo in cui racconterò.
Tre anni fa conobbi un ragazzo a un corso di origami che avevo fatto: pensavo fosse una cosa interessante, che poteva piacermi, in realtà divenne presto una cosa noiosissima tant´è che una sera che c´era il corso io e Fabio, arrivati lì decidemmo di non entrare ma di andare a farci una birra. Premetto anche che a me le birre piacciono molto, anche perchè non reggendo molto l´alcool con il vino ho delle difficoltà. Quella sera mi svagai proprio, mi ci voleva e decisi che al corso di origami non sarei più andata. Fabio, dal canto suo, sembrava molto più interessato alle mie tette che al suddetto corso e la cosa, sinceramente, mi faceva molto piacere. Lui aveva 24 anni 14 in meno di me, che all´epoca andavo per i 40. Era proprio un bel ragazzo, il classico bravo ragazzo. Parlammo molto quella sera e io gli confidai alcune cose anche piccanti del mio presente e lui apprezzò molto la mia disinibizione e anche la mia sincerità. Fu galante e non ci provò, ma ci salutammo con la promessa di un´uscita diversa in un locale che conosceva lui dove servivano birre molto raffinate e ricercate. Lui mi piaceva e accettai. L´idea di portarmelo a letto mi attizzava: adoro quel tipo di uomini, giovani, con la faccia pulita, adoro trasformarli in animali da monta e passarci i pomeriggi a fare la troia o le notti a farmi scopare continuamente fino a prosciugargli le palle.
Non ci vedemmo più fino alla sera dell´appuntamento, ma ci messaggiammo molto, fino a degenerare. Così rimanemmo che dopo la bevuta di birra sarebbe rimasto da me a passare la notte. Lo desideravo molto. Venne a prendermi puntalissimo e tutto in tiro, bello e profumato come piace a me. Sarebbe stato meglio non eccedere, anche perchè andavamo in un Pub. Ma io adoro farmi notare quindi indossai un vestitino chiaro molto corto e una maglia molto scollata e aderente. Sotto avevo un tanga e un push-up che mi faceva davvero fare una gran figura. Anche il golfino che avevo sopra non poteva nascondere il mio seno reso strabordante dalla lingerie. Lui apprezzò molto e appena saliti in macchina allungò una mano sulla mia coscia. Io lasciai fare, anche quando ad un semaforo rosso si avvicinò a me e praticamente infilò la testa nel mio decolté. Io ero molto eccitata dalla situazione e molto a mio agio. Ero già stata diverse volte con ragazzi della sua età, al contrario di lui che non aveva mai avuto incontri con donne così più grandi di lui. Ero la sua prima milf e volevo che si ricordasse della serata e della notte. Così appena imboccò la super strada gli sussurrai di non andare troppo forte. Mi chinai sui suoi pantaloni e tirai fuori il suo bel cazzetto: era tutto in ordine, depilato, già bello in tiro mentre smanettavo la cerniera. Lo leccai e me lo cacciai in gola. Trovai il modo di far uscire anche le palle per succhiargliele da brava troia esperta. Fu un pompino fatto da vera maestra che durò oltre i 20 minuti: quando lo sentivo pulsare e ingrossarsi lo facevo calmare in un saliscendi che in quel lasso di tempo gli fece gonfiare le palle fino allo stremo. Arrivati al parcheggio gli diedi la botta finale e mi schizzò un litro di sborra in bocca: non meno di dieci spruzzi che ingoiai avidamente. Adoro succhiare il cazzo, gli avevo promesso una pompa dopo l´altra e io sono una che le promesse le mantiene. Lo ripulii per bene, ingoiando tutto, goccia dopo goccia. Lui mi guardò con adorazione, proprio come si guarda una dea....era mio, e sembrava l´inizio di una serata e di una nottata interessante. Le cose però cambiarono in maniera totalmente inaspettata. Una volta dentro al pub ordinammo una birra belga speciale, credo una doppio malto, molto buona, dolce, piuttosto forte. Io dopo una media ero già su di giri e la mia voglia di farmi scopare cresceva col passare dei minuti. Fatto sta che arrivano alcuni amici suoi che lo invitano a unirsi a loro....lui è un po´ in imbarazzo, mi fa un cenno e io, di buon grado, accetto, anche perchè non avevo altra possibilità. La serata prende una piega diversa: Fabio si mette a parlare di cose tipo giochi di ruolo e altre scemenze da Nerd con uno di questi qua e non mi considera più. Dopo mezz´ora gli faccio notare che eravamo usciti insieme e lui mi risponde: "Aspetta, appena ho finito di parlare con lui ce ne andiamo". Io seccatissima mi alzo e vado al bancone, anche per sgranchirmi un po´ le gambe. Due dei suoi amici che mi avevano guardata bene bene da subito, si avvicinano e mi offrono una seconda birra media. Si chiamano Luca e Davide, carini, due per bene, proprio come quel citrullo del mio amico Fabio. "Cazzo, pensai, quel pompino non se lo meritava proprio!". Guardai i due e dissi loro con tono scocciato: "Non sarete anche voi come il vostro amico?" Loro risero, maliziosi. Luca, il più intraprendente dei due rispose a tono: "Che coglione! Sempre stato così! Ma tu che cazzo ci sei uscita a fare?" Non sapevo cosa rispondere. E Davide incalzò: "Le belle donne come te, se vogliono divertirsi devono stare con ragazzi come noi!" Ripeto, non sono una stronza, ma l´occasione era buona: mi pregustavo una notte di buon sesso con un giovanotto aitante e arrapato e al momento non avevo praticamente niente di tutto questo, ma quei due mi piacevano e mi stavano dando una chance. L´idea di farmi sbattere da due sconosciuti mi arrapava, già ero arrapata di mio quella sera lì e in più con due birre medie in corpo, il mio coefficiente di troiaggine era salito alle stelle. Passò un´altra ora senza che Fabio mid egnasse di uno sguardo, nel mentre chiacchierai con quei due. Gli dissi come avevo conosciuto Fabio e della serata e dell´eventuale nottata....gli raccontai della pompa che gli avevo appena fatto in auto e che speravo davvero in una notte di fuoco. Loro sorrisero, gli sfottò al loro amico furono pesanti ma divertenti e ne risi anche io. Poi passarono ai fatti: come devono fare gli uomini veri, decisi, forti, maschi. Davide mi disse in tono perentorio: "Ora vieni con noi! Ti portiamo noi a casa! Lui lo molli qui, guarda, non si è nemmeno accorto dove sei, che testa di cazzo!" Da parte mia ero più che d´accordo e neanche tanto per fargliela pagare, quanto per avere addirittura due cazzi giovani da smanettare.
"Ragazzi....guardate che vi cacciate in un pasticcio....poi cosa gli raccontate?" Luca mi mise al mio posto: "Non sono problemi tuoi, tranquilla, tu pensa a fare la troia con noi, vedi che di lui non ti ricordi più!" Davide pagò le birre e ce ne andammo. Arrivati alla macchina Luca disse: "Davide guida tu, io sto dietro con la troia!" Lo feci entrare e con non chalance mi sfilai le mutandine e giele lanciai. Luca impazzì per quel gesto, la festa poteva cominciare. Mentre guadagnai il sedile posteriore lui si era già tirato fuori la mazza, un bel cazzo turgido e con una cappella gonfia e pulsante. Incollai immediatamente le mie labbra a quel ben di Dio! La macchina partì e le dita di Luca si fecero largo nella mia fica rovente mentre gli davo una dimostrazione di quella che è l´arte della gola profonda. Non era grosso, diciamo nella media, e riuscii facilmente a cacciarmelo tutto dentro in modo che la lingua arrivasse comodamente alle sue palle. Le sue mani correvano sul mio corpo procace e vibrante per il piacere, raccontava all´amico che guidava quello che gli stavo facendo e questo mi eccitava a mia volta sempre di più. I suoni gutturali che accompagnavano le ingollate di cazzo uniti ai miei gemiti erano musica per le orecchie dei due torelli. Immaginavo l´eccitazione di Davide alla guida che non poteva ancora godere del mio corpo. Luca stacco la mia testa dalla sua verga e mi fece sdraiare su un fianco, mi aprì le cosce e me lo cacciò con prepotenza nella fica allagata, "Mamma mia che fregna c´ha sta maiala!!! Cazzooo!!!!!" Gridava e pompava sbattendomi selvaggiamente. Io gridavo a mia volta, travolta dal piacere, mi sgrillettai e squirtai sul sedile come una fontana. Lui continuò a pompare per un po´ facendomi godere ancora. Poi dovette calmarsi per non sborrare. Nel frattempo eravamo quasi a casa e cercai di ricompormi per prendere le chiavi e aprire il cancello.
Appena entrati fui come travolta da Davide che con voce ansimante, mentre liberava quello che aveva nei pantaloni, mi disse: "Dio, non ne posso più, vieni qua, succhia troia!" Mi prese la testa e mi abbassò, mentre da dietro Luca me lo piantò dentro. Ero a malapena riuscita a chiudere la porta d´ingresso. A pochi metri c´era il salotto con un comodo divano e delle ampie e morbide poltrone, ma non ci fu modo di trattenere quelle due furie che si avventarono su di me. Sul più bello suonò il telefono di Luca ( il mio aveva già squillato varie volte, ma non me ne ero accorta ): "E´ quel coglione di Fabio! Levale il cazzo dalla bocca che rispondo e gli facciamo sentire come grida la troia! Dai!" Davide smise di scoparmi la bocca e mentre Luca rispose mi disse, prendendomi dolcemente dietro la nuca e sotto il mento, portando il suo viso vicinissimo al mio: "Ora fai da brava e strilla, fatti sentire bene dal tuo amichetto!" Eh...cosa vi devo dire: in queste situazioni non bisogna tirarsi indietro: e strillai più forte che potevo. Le parole di Luca mi fecero piacere: "Fabio! Ma quanto sei coglione! Te con le donne sei proprio negato, la senti la tua amica? Ce la stiamo spassando per bene!". Sentii il cellulare di Luca posarsi sulla mia schiena mentre lui mi prese per i fianchi con ambo le mani e mi sbattè forte. Davide mi schiaffeggiava col suo bel cazzone mentre io godevo come una cagna in calore. La comunicazione rimase aperta anche se non so per quanti secondi il povero Fabio ebbe il coraggio di ascoltare. Non lo so e non l´ho mai saputo anche perchè non l´ho davvero mai più rivisto. Luca cominciò ad aprirmi il culo con due dita e io ebbi un altro sussulto di piacere che mi fece sbrodare sul marmoreo pavimento dell´androne. Mentre gli spasimi dell´orgasmo scuotevano ancora le mie membra li pregai di portarmi in salotto, sul divano: "Ne voglio due dentro! Tutti dentro!" Con foga mi presero e mi trascinarono sul divano, mi impalai sul cazzone di Davide, molto più grosso di quello di Luca. Quest´ultimo da dietro mi entrò nel culo. Spingevano come dannati, in un ritmo forsennato. La cosa non finì lì....coi ventenni non è mai finita. "Posso offrirvi qualcosa da bere?" Acqua, tanta acqua per cominciare.....eh avevano sete, si erano stancati i due bei mandrilli! Poi preparai un bel cubra libre ghiacciato a tutti e due. Se lo gustarono tornati dalla doccia. Dio mio, che belli! Ancora le gocce gli imperlavano il petto, solo un asciugamano a coprirgli le virtù. Io mi ero messa in libertà: mi ero liberata del vestito e indossavo un bel corpetto lilla e scarpe col tacco a spillo. Agghindata da troia, pronta per il secondo round. Parlammo piacevolmente per un po´ e i loro complimenti nei miei confronti mi fecero tornare una voglia clamorosa: la stessa voglia che faceva pulsare la mia fica, percorreva la loro minchia che, dopo un po´ di riposo era di nuovo animata da splendido turgore. Li chiamai a me inginocchiandomi e mi adoperai per succhiare quei due bei cazzi, le palle tornarono a gonfiarsi, loro tornarono a pomparmi selvaggiamente. Si alternarono, ora uno nella fica e l´altro nel culo e vice versa. Io vivevo un orgasmo dietro l´altro, fin quando mi implorarono di scoppiare. "La voglio tutta, tutta in bocca!" Li aspettai a bocca aperta e lingua di fuori, da assatanata e loro non mi delusero: prima la bella schizzata di Luca, più liquida e meno densa, ma dal sapore più forte, poi quella più densa e bianca, con un gettito meno potente, ma spessa e quasi dolciastra di Davide. Assaporai i loro umori con gusto mentre si mischiavano sulla mia lingua e nella mia bocca. Meravigliosi e precisi nell´erogarmi tutto quel piacere, neanche una goccia andò dispersa in terra o sul mio viso. Giocai un po´ con quella crema prima di trangugiarla in un colpo. "Oh siete fantastici! Rimanete con me tutta la notte!"
Luca dovette declinare: la mattina dopo aveva un impegno sul presto, ma Davide, per fortuna rimase a farmi compagnia. Dopo un´altra doccia, lo portai a letto nella mansarda. Mi addormentai tra le sue braccia forti, su quel petto muscoloso, liscio e dal battito lento e regolare, caldo. Non capitava da un po´ che mi sentissi così protetta, coccolata e desiderata. La mattina venni svegliata dalle sue mani vogliose e sapienti che si insinuarono tra le mie carni, carezzando i miei seni pieni di voluttà. L´erezione del mattino: quale portento ha donato la natura al maschio! E io, da brava femmina, quella mattina ne godetti appieno: lui sopra di me, dentro di me, lento e regolare, forte con affondi netti e profondi, sicuri, pieni di vigore e desiderio mentre mi divorava i seni. Ogni colpo accompagnato da un mio gemito, in una serie incessante di bordate, infinito come il mare fino a farmi naufragare tra un orgasmo e l´altro. Poi venne lui: uscì dalla mia fica stremata e lo infilò tra le mie tette. Quando non poteva trattenersi più, lo presi tra le labbra per dargli il colpo finale, massaggiandogli dolcemente le palle. Sentirle muovere durante l´esplosione di piacere nella mia bocca fu meraviglioso. Mi imbrattò anche il viso, 8,9 o 10 spruzzi sontuosi che finalmente soddisfarono la mia voglia di maschio.
Fu l´inizio di un allegro sodalizio, ogni tanto ci vediamo per qualche serata o pomeriggio in totale libertà. Con le loro ragazze non possono fare tutto quello che fanno con me....